10 dic. ’20

+ Dal Vangelo secondo Matteo (11,11-15)

In quel tempo, Gesù disse alle folle: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».


Non dobbiamo fermarci alla superficie delle parole e del loro significato… ci sono livelli ulteriori, portate simboliche, sfumature raffinate. La violenza cui Gesù accenna è quella bruta, sanguinaria, persecutoria, certamente negativa… ma ce n’è una necessaria, positiva, buona: è la “violenza” decisa, convinta, determinata, necessaria per entrare nel Regno, per superare le varie avversità e i vari avversari. È quella “violenza” che anche Gesù ha vissuto, ha fatto Sua. Una santa violenza! Una violenza non-violenta, come quella di Gandhi, di M. Luther King. Una violenza da capire bene, che non è facile vivere!

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