+ Dal Vangelo secondo Matteo (7,6.12-14)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi. Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».
Serie di detti di Gesù, ognuno assai importante; incastonata tra questi, la regola aurea, qui nella versione positiva, rispetto a quella “negativa” di Tobia (4,15). È una regola da comprendere bene, con intelligenza e umiltà… non si tratta di assurgere se stessi a metro universale, a criterio auto-referenziale, centro di tutto il mondo; si tratta piuttosto di conoscere, rispettare, amare l’altro, gli altri, cercando di tener conto “oggettivamente” dei valori, dei bisogni, da riferire “soggettivamente” all’altro che ho di fronte. Alchimia per niente semplice, dove conta la buona fede e la buona volontà, e l’onestà intellettuale.
