Adorazione Eucaristica
settembre 2021
Uno stile di vita evangelico
Il Vangelo di Gesù ci rende persone diverse, ci aiuta nell’impegno verso il cambiamento che, inevitabilmente, passa attraverso la crisi. San Francesco lo aveva compreso e lo attuava in modo semplice. Preghiamo in questa adorazione, affinché tutti facciamo scelte coraggiose per uno stile di vita sobrio ed ecosostenibile. Rallegrandoci per i giovani che vi si impegnano risolutamente. La saggezza dei padri ci fa comprendere che da tutti possiamo imparare, anche dai più piccoli. E il cambiamento, viene proprio dai più piccoli e a piccoli passi significativi.
canone: Laudate Dominum (Taizé)
Laudate Dominum, laudate Dominun
Omnes, gentes alleluia!
dal libro della Genesi 1, 24-31
Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne: Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra». Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
dalla Lettera enciclica Laudato si’ del Santo Padre Francesco, 65
Senza riproporre qui l’intera teologia della Creazione, ci chiediamo che cosa ci dicono i grandi racconti biblici sul rapporto dell’essere umano con il mondo. Nel primo racconto dell’opera creatrice nel libro della Genesi, il piano di Dio include la creazione dell’umanità. Dopo la creazione dell’uomo e della donna, si dice che «Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona» (Gen 1,31). La Bibbia insegna che ogni essere umano è creato per amore, fatto ad immagine e somiglianza di Dio (cf. Gen 1,26). Questa affermazione ci mostra l’immensa dignità di ogni persona umana, che «non è soltanto qualche cosa, ma qualcuno. È capace di conoscersi, di possedersi, di liberamente donarsi e di entrare in comunione con altre persone». San Giovanni Paolo II ha ricordato come l’amore del tutto speciale che il Creatore ha per ogni essere umano «gli conferisce una dignità infinita». Coloro che s’impegnano nella difesa della dignità delle persone possono trovare nella fede cristiana le ragioni più profonde per tale impegno. Che meravigliosa certezza è sapere che la vita di ogni persona non si perde in un disperante caos, in un mondo governato dalla pura casualità o da cicli che si ripetono senza senso! Il Creatore può dire a ciascuno di noi: «Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto» (Ger 1,5). Siamo stati concepiti nel cuore di Dio e quindi «ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio. Ciascuno di noi è voluto, ciascuno è amato, ciascuno è necessario».
canto: Siete amati dal Signore (RnS)
Se conoscessi come ti amo, se conoscessi come ti amo, smetteresti di vivere senza amor
Se conoscessi come ti amo, se conoscessi come ti amo, smetteresti di cercare altri amor
Se conoscessi come ti amo, come ti amo, saresti più felice!
Se conoscessi come ti cerco, se conoscessi come ti cerco, ascolteresti la mia voce nel tuo cuor
Se conoscessi come ti amo, se conoscessi come ti amo, ascolteresti solamente la mia voce
Se conoscessi come ti cerco, come ti cerco, saresti più felice!
interiorizzazione: dal Discorso del Santo Padre Francesco ai giovani del “Progetto Policoro” della Conferenza Episcopale Italiana, 5 giugno 2021
Il Progetto Policoro è stato ed è un segno di speranza, soprattutto per tanti territori del Sud d’Italia carenti di lavoro o che sfruttano i lavoratori. Oggi siete chiamati a esserlo in un modo nuovo – essere speranza è un modo nuovo. Vorrei suggerire quattro verbi che possano servire per il vostro cammino e perché sia concreto. Il primo è animare, cioè dare animo. Mai come in questo tempo sentiamo la necessità di giovani che sappiano, alla luce del Vangelo, dare un’anima all’economia, perché siamo consapevoli che «ai problemi sociali si risponde con reti comunitarie» (Lett. enc. Laudato si’, 219). È il sogno che sta coltivando anche l’iniziativa “Economia di Francesco” – di San Francesco! Voi vi chiamate “animatori di comunità”. In effetti, le comunità vanno animate dal di dentro attraverso uno stile di dedizione: essere costruttori di relazioni, tessitori di un’umanità solidale. Si tratta di aiutare le parrocchie e le diocesi a camminare e progettare sul «grande tema che è il lavoro», cercando di «far germogliare i semi che Dio ha posto in ciascuno, le sue capacità, la sua iniziativa, le sue forze» (Lett. enc. Fratelli tutti, 162). È un problema di dignità. La dignità della persona non viene dai soldi, non viene dalle cose che si sanno, viene dal lavoro. Il lavoro è un’unzione di dignità. Il secondo verbo è abitare. Vi chiediamo di mostrarci che è possibile abitare il mondo senza calpestarlo – è importante questo –: sarebbe una bella conquista per tutti! Abitare la terra non vuol dire prima di tutto possederla, no, ma saper vivere in pienezza le relazioni: relazioni con Dio, relazioni con i fratelli, relazioni con il creato e con noi stessi (Lett. enc. Laudato si’, 210). Vi esorto ad amare i territori in cui Dio vi ha posti, evitando la tentazione di fuggire altrove. Anzi, proprio le periferie possono diventare laboratori di fraternità. Il terzo verbo è appassionarsi. Il terzo verbo, forse, è il più giovanile di tutti e quattro: appassionarsi. C’è uno stile che fa la differenza: la passione per Gesù Cristo e per il suo Vangelo. E questo si vede nel “di più” che mettete per accompagnare altri giovani a prendere in mano la loro vita, ad appassionarsi al loro futuro, a formarsi competenze adeguate per il lavoro. Come scrivevo nell’Esortazione Apostolica Christus vivit, «voglio ricordare qual è la grande domanda: Tante volte, nella vita, perdiamo tempo a domandarci: “Ma chi sono io?”. Tu puoi domandarti chi sei tu e fare tutta una vita cercando chi sei tu. Ma domandati: “Per chi sono io?”. Tu sei per Dio, senza dubbio. Ma Lui ha voluto che tu sia anche per gli altri, e ha posto in te molte qualità, inclinazioni, doni e carismi che non sono per te, ma per gli altri» (n. 286). In questo senso, puoi domandarti: per chi mi appassiono? Prima di tutto: sono appassionato? E poi: per chi mi appassiono? Che cosa prende il mio cuore? Non siamo creati per fare carriera, ma per crescere in comunione con il Creatore e con le creature. Il quarto e ultimo verbo è accompagnare. Il Progetto Policoro è una rete di relazioni umane ed ecclesiali: molte persone si impegnano ad accompagnarvi, le vostre diocesi vi guardano con speranza, e ciascuno di voi è capace di farsi compagno di strada verso tutti i giovani che incontra sul suo cammino. La vostra presenza nei territori diventa così il segno di una Chiesa che sa prendere per mano. E questo è lo stile di Cristo. Cari giovani, alla scuola del magistero sociale della Chiesa, voi siete già segni di speranza. La vostra presenza nelle diocesi possa aiutare tutti a comprendere che l’evangelizzazione passa anche attraverso la cura del lavoro. Vi incoraggio a «sognare insieme» (Lett. enc. Fratelli tutti, 8).
invocazioni e canto
Ti lodiamo, Padre, con tutte le tue creature,
che sono uscite dalla tua mano potente.
Sono tue, e sono colme della tua presenza
e della tua tenerezza.
Rit. canto: Laudato si’!
Figlio di Dio, Gesù,
da te sono state create tutte le cose.
Hai preso forma nel seno materno di Maria,
ti sei fatto parte di questa terra,
e hai guardato questo mondo con occhi umani.
Oggi sei vivo in ogni creatura
con la tua gloria di risorto.
Laudato si’!
Spirito Santo, che con la tua luce
orienti questo mondo verso l’amore del Padre
e accompagni il gemito della creazione,
tu pure vivi nei nostri cuori
per spingerci al bene.
Laudato si’!
preghiamo
Signore Dio, Uno e Trino,
comunità stupenda di amore infinito,
insegnaci a contemplarti
nella bellezza dell’universo,
dove tutto ci parla di te.
Risveglia la nostra lode e la nostra gratitudine
per ogni essere che hai creato.
Donaci la grazia di sentirci intimamente uniti
con tutto ciò che esiste.
Dio d’amore, mostraci il nostro posto in questo mondo
come strumenti del tuo affetto
per tutti gli esseri di questa terra,
perché nemmeno uno di essi è dimenticato da te.
Illumina i padroni del potere e del denaro
perché non cadano nel peccato dell’indifferenza,
amino il bene comune, promuovano i deboli,
e abbiano cura di questo mondo che abitiamo.
I poveri e la terra stanno gridando:
Signore, prendi noi col tuo potere e la tua luce,
per proteggere ogni vita,
per preparare un futuro migliore,
affinché venga il tuo Regno
di giustizia, di pace, di amore e di bellezza.
Laudato si’! Amen