[us_btn label=”Scarica il pdf “tutti là sono nati“” link=”url:http%3A%2F%2Fwww.testadp.cloud%2F2019-11-adorazione-2%2F||target:%20_blank|” style=”5″ align=”center” custom_width=”200px” css=”%7B%22default%22%3A%7B%22font-size%22%3A%2216px%22%7D%7D”][us_separator size=”small”]a cura delle Figlie della Chiesa (Santa Maria del Silenzio, Roma)
per l’adorazione eucaristica, novembre
Quanti hanno potuto recarsi in Terra Santa, sanno che Gerusalemme è uno di quei posti che rimane nel cuore, rimane negli occhi, rimane attaccato al gusto il sapore e l’odore. E’ il ricordo della casa dove si è nati, è quell’albero fiorito nel giardino di casa che resta per sempre. Tutti là sono nati! E perché se Gerusalemme è la città natale di tutti i popoli, non si può vivere come fratelli nella pace degli affetti e nel ricordo di casa? Perché il peccato e l’egoismo allontanano proprio i fratelli. Preghiamo in questa adorazione perché nel vicino Oriente si possa ricostruire il dialogo e la riconciliazione. Perché, proprio nel vicino Oriente, in cui diverse componenti religiose condividono il medesimo spazio di vita, nasca uno spirito di dialogo, di incontro e di riconciliazione.
Canto: Le sue fondamenta (Giorgio Filippucci – Cammino)
Le sue fondamenta sono suoi monti Santi
ll Signore ama le porte di sion.
più che tutte le dimore di Giacobbe:
Di te si dicono cose stupende città di Dio!
Ricorderò Raab e Babilonia,
Palestina Tiro ed Etiopía
quando uno nasce in esse dice:
costui e nato là.
Ma di sion si dice Madre.
Perché tutti in essa sono nati
Il Signore lui stesso l’ha fondata
Madre, Madre città di Dio.
Madre, Madre città di Dio.
Il Signore scrive nel suo libro:
costui e nato là
e danzando canteranno
Sono in te tutte le mie fonti.
E danzado, danzando canteranno
sono in te tutte le mie fonti.
Sono in te tutte le mie fonti!
Madre, Madre città di Dio.
Madre, Madre città di Dio.
Dagli Atti degli Apostoli 2, 1-12
Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: «Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com’è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, Ebrei e proseliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio». Tutti erano stupiti e perplessi, chiedendosi l’un l’altro: «Che significa questo?».
Canto: Veni Sancte Spiritus (canone di Taizè)
Dalla Lettera Apostolica Orientale Lumen, 1-2
Poiché crediamo che la venerabile e antica tradizione delle Chiese orientali sia parte integrante del patrimonio della Chiesa di Cristo, la prima necessità per i cattolici e di conoscerla per potersene nutrire e favorire, nel modo possibile a ciascuno, il processo dell’unità. I nostri fratelli orientali cattolici sono ben coscienti di essere i portatori viventi, insieme con i fratelli ortodossi, di questa tradizione. E necessario che anche i figli della Chiesa cattolica di tradizione latina possano conoscere in pienezza questo tesoro e sentire così, insieme con il Papa, la passione perché sia restituita alla Chiesa e al mondo la piena manifestazione della cattolicità della Chiesa, espressa non da una sola tradizione, né tanto meno da una comunità contro l’altra; e perché anche a noi tutti sia concesso di gustare in pieno quel patrimonio divinamente rivelato e indiviso della Chiesa universale che si conserva e cresce nella vita delle Chiese d’Oriente come in quelle d’Occidente. Il mio sguardo si rivolge all’Orientale Lumen che risplende da Gerusalemme (cfr. Is 60,1; Ap 21,10), la città nella quale il Verbo di Dio, fatto uomo per la nostra salvezza, ebreo «nato dalla stirpe di Davide» (Rm 1,3; 2Tm 2,8), morì e fu risuscitato. In quella città santa, mentre si compiva il giorno di Pentecoste e «si trovavano tutti insieme nello stesso luogo» (At 2,1), lo Spirito Paraclito fu inviato su Maria e i discepoli. Di lì il Buon Annuncio si irradiò nel mondo perché, ripieni dello Spirito Santo, «annunziavano la Parola di Dio con franchezza» (At 4,31). Di lì dalla madre di tutte le Chiese [S. Agostino, al riguardo, osserva: «Da dove la Chiesa ha avuto inizio? Da Gerusalemme», In Epistulam Ioannis, II, 2: PL 35,1990] il Vangelo fu predicato a tutte le nazioni, molte delle quali si gloriano di aver avuto in uno degli apostoli il primo testimone del Signore. In quella città le culture e le tradizioni più varie ebbero ospitalità nel nome dell’unico Dio (cfr. At 2,9-11). Nel volgerci ad essa con nostalgia e gratitudine ritroviamo la forza e l’entusiasmo per intensificare la ricerca dell’armonia in quell’autenticità e pluriformità che rimane l’ideale della Chiesa.
Silenzio
Interiorizzazione: Preghiera litanica
Canto: Kirie Eleison, Kirie Eleison, Kirie Eleison
Per il tuo corpo, lasciato ai peccatori,
benedetto, Signore Gesù.
Per il tuo corpo spezzato come un pane,
benedetto, Signore Gesù.
Per il tuo corpo divino, che dà corpo al tuo popolo
Benedetto, Signore Gesù.
Per il tuo corpo divino, che fa vivo ogni uomo,
benedetto, Signore Gesù.
Kirie Eleison, Kirie Eleison, Kirie Eleison
Per il tuo corpo divino, che cresce fra noi,
benedetto, Signore Gesù.
Per il tuo corpo divino, dove è vinta la guerra
Benedetto, Signore Gesù.
Per il tuo corpo divino, dove la terra è nuova,
benedetto, Signore Gesù.
Per il tuo corpo divino, che dona la pace a tutti i popoli,
benedetto, Signore Gesù.
Kirie Eleison, Kirie Eleison, Kirie Eleison
Per il tuo corpo divino, dove il debole è forte,
benedetto, Signore Gesù.
Per il tuo corpo divino, che accoglie lo straniero,
benedetto, Signore Gesù.
Per il tuo corpo divino, dove l’odio è spezzato,
benedetto, Signore Gesù.
Per il tuo corpo divino, dove più forte è l’amore,
benedetto, Signore Gesù.
Kirie Eleison, Kirie Eleison, Kirie Eleison
Per il tuo corpo divino, dove troviamo riconciliazione,
benedetto, Signore Gesù.
Per il tuo corpo divino, i nemici si stringono la mano,
benedetto, Signore Gesù.
Per il tuo corpo, i fratelli si aprono al dialogo,
benedetto, Signore Gesù.
Per il tuo corpo, la diversità risplende di luce,
benedetto, Signore Gesù.
Kirie Eleison, Kirie Eleison, Kirie Eleison
Canto: Adoramus Te, Domine (canone di Taizè)
Preghiera (dalla Liturgia siriaca)
Dio, abisso insondabile di pace,
oceano ineffabile di amore,
fonte di ogni benedizione,
dispensatore di ogni consolazione,
che invii la pace a chi l’accoglie:
aprici l’oceano del tuo amore
e, a fiumi ricolmi, irrigaci con le ricchezze della tua grazia
e con le dolcissime primavere della tua bontà.
Fa’ di noi i figli della tranquillità
e gli eredi della pace,
accendi in noi il fuoco del tuo amore,
semina in noi il timore del tuo nome,
irrobustisci la nostra debolezza con la tua forza,
legaci intimamente a te e fra noi
con il vincolo solido e indissolubile dell’unità.
Amen