È il Signore!

[vc_row_inner css=”%7B%22default%22%3A%7B%22padding-bottom%22%3A%2220px%22%7D%7D”][vc_column_inner][us_btn link=”url:http%3A%2F%2Fwww.testadp.cloud%2Fwp-content%2Fuploads%2F2018%2F04%2Fadorazione-aprile.pdf||target:%20_blank|” align=”center” icon=”far|file-pdf” style=”5″ label=”Scarica il pdf” custom_width=”200px” css=”%7B%22default%22%3A%7B%22font-size%22%3A%2216px%22%7D%7D”][/vc_column_inner][/vc_row_inner]a cura delle Figlie della Chiesa (Santa Maria del Silenzio, Roma)

per l’adorazione eucaristica

Introduzione

Cristo Risorto, si manifesta, ci interroga… ma solo l’amore vede più in profondità permettendoci di riconoscerlo nell’oggi della vita. Giovanni, il discepolo dell’amore, riconosce il Signore e grida la sua fede agli altri discepoli. Pietro aderisce immediatamente e si butta in mare per raggiungere al più presto il suo Signore e Maestro. Gli altri, invece, si avvicinano trascinando la barca e la rete. Ognuno di noi, nell’adorazione Eucaristica è chiamato a fare esperienza di Cristo per riconoscerlo nella quotidianità aiutando chi ci è accanto ad andargli incontro.

Canto – Adoramus Te Domine

dal vangelo secondo Giovanni (21,1-14)

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.

Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.

Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Salmo 33

Benedirò il Signore in ogni tempo,

sulla mia bocca sempre la sua lode.

Io mi glorio nel Signore,

ascoltino gli umili e si rallegrino.

Celebrate con me il Signore,

esaltiamo insieme il suo nome.

 

Venite, figli, ascoltatemi;

v’insegnerò il timore del Signore.

C’è qualcuno che desidera la vita

e brama lunghi giorni

per gustare il bene?

 

Gridano e il Signore li ascolta,

li salva da tutte le loro angosce.

Il Signore è vicino

a chi ha il cuore ferito,

egli salva gli spiriti affranti.

 

commento di Enzo Bianchi

«In questo brano più che un’apparizione di Gesù risorto viene narrata la resurrezione dei discepoli. Nel racconto, infatti, il passaggio dalla notte al mattino, dunque dalle tenebre alla luce, è accompagnato da un altro decisivo passaggio: quello dall’ignoranza alla conoscenza di Gesù. Se questo è il mutamento fondamentale, alla sua luce possono essere letti anche il passaggio dalla pesca infruttuosa alla pesca abbondante e quello dall’assenza di cibo alla partecipazione al pasto preparato da Gesù stesso. Gesù sollecita ancora i discepoli: «Gettate la rete sul lato destro della barca e troverete»: sono parole che richiedono fede, pronta obbedienza, sono un comando e una promessa alla quale Pietro e i suoi compagni subito aderiscono.

È allora che il discepolo amato, colui che al solo vedere la tomba vuota aveva creduto, riconosce in quell’evento l’azione e lo stile di Gesù e subito grida agli altri: «È il Signore!». Il discepolo amato, il credente che ha esperienza dell’amore del Signore, colui che ha posato il capo sul grembo di Gesù quasi a mettersi in ascolto del suo cuore, sa leggere i segni e diventa capace di riconoscere Gesù, rispondendo con l’amore al suo preveniente: «È il Signore!».

Sì, siamo condotti a contemplare la barca della Chiesa in mezzo ai flutti della storia, a mettere in conto anche la possibilità di missioni senza frutto, di evangelizzazioni senza risultato; nello stesso tempo, però, questa pagina ci spinge a credere che, se la missione avviene in obbedienza al Signore, nella docilità alle sue indicazioni e nella ricerca della sua volontà, allora vi è abbondanza di frutti, allora si è resi davvero «pescatori di uomini». E forti di questa consapevolezza possiamo proclamare con gioia: «È il Signore!», ovvero: «Il Signore risorto è in mezzo a noi, è presente ancora oggi e opera con noi»

Il discepolo amato indica il Signore anche a Pietro, che non è stato sufficientemente attento ai segni di quell’alba. Egli però sa obbedire alle indicazioni del discepolo amato, «colui che rimane», e nella sua nudità si getta in mare, quasi a volere essere immerso e risollevato dall’acqua come creatura nuova».

Preghiamo

Canto:  Gesù è il Signore

 

Alla fine della missione terrena di Gesù, il periodo che Gesù trascorre tra la liberazione dai lacci della morte e la sua entrata definitiva nella vera terra promessa, è di quaranta giorni.

 

Nel deserto, Gesù è apparso come il fratello nostro, immerso in un mondo di peccati, tentato dal demonio.

Canto:  Gesù è il Signore

Durante i quaranta giorni gloriosi, noi veniamo educati ad un altro tipo di presenza, quella del Cristo risorto. Egli appare sotto un altro aspetto. Si comincia sempre col non riconoscerlo: Maddalena lo prende per un ortolano; gli apostoli esitano, nella loro gioia, e si domandano: “Sarà veramente lui?»; i discepoli di Emmaus lo prendono per un viandante; Pietro, Giovanni e gli apostoli, al lago, per uno sconosciuto che si trova lì per caso.

Canto:  Gesù è il Signore

Una particolare pedagogia viene così a formarsi: i sensi non sono più sufficienti per raggiungere Cristo. Necessita la fede: fino a che rimangono nel dubbio, gli apostoli non hanno un contatto reale con il Risorto. Necessita la speranza: i discepoli di Emmaus sono disposti a riconoscere il segno della frazione del pane, soltanto quando la speranza si rifà strada nei loro cuori. Necessita sapere di essere amati: quando Gesù la chiama dolcemente con il suo vero nome, Maria, è solo allora e all’improvviso che Maddalena «riconosce» la sua voce e si getta ai suoi piedi. Ed è colui che Gesù amava che per primo scopre la «sua» presenza sulla sponda del lago: «Pietro! è il Signore!»

Canto:  Gesù è il Signore

Durante questi quaranta giorni, egli annuncia dunque ai suoi la sua incessante presenza. Li manda in Galilea, e là, alla svolta di un sentiero, sul lago o nella casa, mentre essi pensano a lui, parlano di lui, si ripetono il Vangelo e lo scoprono in un modo tutto nuovo, o perfino quando sono distratti od occupati in altre faccende, possono vederlo all’improvviso o riconoscerlo, poiché è sempre presente, anche prima che l’abbiano scoperto. Questi quaranta giorni raccolgono in sé tutta una pedagogia che educa alla nuova presenza del Risorto. E al termine di essi,egli potrà appunto dire: lo sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (At 28, 20)

Preghiamo

Manifestati di nuovo, Signore.

Anche noi come i tuoi discepoli

vogliamo venire con te

e sfidare l’oscura notte.

Senza di te non possiamo fare nulla, la nostra rete rimane vuota

e a nulla serve la fatica

di gettarla in mare.

Ma sulla tua parola vogliamo,

ancora una volta, ripetere il gesto,

poiché tu ci vuoi portare

oltre le nostre logiche.

Tu, quando tocchiamo il fondo

della nostra miseria,

ci fai sperimentare la potenza

della tua forza di Risorto.

Noi crediamo che sei il Signore.

Pur nella nostra povertà,

che tu ben conosci,

fa’ che all’alba di ogni nuovo giorno

rinnoviamo il desiderio di seguirti

ripetendo umilmente:

«Signore, tu sai tutto;

tu sai che ti amo!». Amen!

 

Padre nostro

Tantum Ergo

benedizione eucaristica

acclamazioni

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo Santo Nome.

Benedetto Gesù Cristo,

vero Dio e vero Uomo.

Benedetto il Nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto il suo preziosissimo Sangue.

Benedetto Gesù nel santissimo

Sacramento dell’altare.

Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.

Benedetta la gran Madre di Dio,

Maria Santissima.

Benedetta la sua santa

e Immacolata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il Nome di Maria,

Vergine e Madre.

Benedetto San Giuseppe,

suo castissimo Sposo.

Benedetto Dio nei suoi Angeli

e nei suoi Santi.

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