Adorazione Eucaristica
ADORAZIONE EUCARISTICA PER IL MESE DI FEBBRAIO
Vivifica, Signore le nostre Parrocchie

G: Vogliamo accogliere in questo mese l’intenzione del Santo Padre Francesco pregando per tutte le nostre Parrocchie, perché siano vivificate dal Fuoco d’amore dello Spirito Santo.
Canto di esposizione: Ai piedi di Gesù (RnS)
Signore sono qui ai tuoi piedi, Signore voglio amare te. (2v)
Accoglimi, perdonami, la tua grazia invoco su di me.
Liberami, guariscimi e in te risorto per sempre io vivrò!
Signore sono qui ai tuoi piedi, Signore chiedo forza a te. (2v)
Signore sono qui ai tuoi piedi, Signore dono il cuore a te. (2v)
PARROCCHIE FONDATE SULL’EUCARISTIA E SULLA PAROLA
Dagli Atti degli Apostoli (2,42-43)
I fratelli erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli.
«L’evangelista Luca mostra la chiesa di Gerusalemme come il paradigma di ogni comunità cristiana, come l’icona di una fraternità che affascina e che non va mitizzata ma nemmeno minimizzata. Il racconto degli Atti ci permette di guardare tra le mura della domus dove i primi cristiani si raccolgono come famiglia di Dio, spazio della koinonia, cioè della comunione d’amore tra fratelli e sorelle in Cristo. Si può vedere che essi vivono in un modo ben preciso: sono «perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere» (At 2,42). I cristiani ascoltano assiduamente la didaché cioè l’insegnamento apostolico; praticano un’alta qualità di rapporti interpersonali anche attraverso la comunione dei beni spirituali e materiali; fanno memoria del Signore attraverso la “frazione del pane”, cioè l’Eucaristia, e dialogano con Dio nella preghiera. Sono questi gli atteggiamenti del cristiano, le quattro tracce di un buon cristiano.
(Papa Francesco, Udienza 26 giugno 2019)
(Silenzio)
Canto: Che tutti siano uno (Coro Rabbunì)
Che tutti siano uno come Tu Padre, Tu sei in me ed io sono in te.
Che siano uniti nel nome del tuo amore,
perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
Raduna Signor nell’unità i tuoi figli dispersi
che si riconcilino tutti nella tua Parola
Raduna Signor nell’unità i tuoi figli dispersi
Nutriti del Pane del Cielo siano tutti fratelli
Raduna Signor nell’unità i tuoi figli dispersi
che tutti abbiano un cuore, un’anima sola
PARROCCHIE, LUOGHI DI COMUNIONE
Dagli Atti degli Apostoli (4,32)
La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune.
«Cristo ci ha prescritto di essere d’un solo cuore e di un’anima sola, ci ha raccomandato di conservare integri e inviolati i legami dell’amore e della carità… chi non ha la carità, non ha Dio». (San Cipriano)
«La parrocchia è un prodigio sociale, una bellezza sociale… Qui siete uniti da una rete di rapporti spirituali, qui vi volete bene… vi unisce il vincolo della carità… Badate che questo è il cemento che fa di una popolazione così varia e così diversa e così sparsa un cuor solo e un ‘anima sola». (Paolo VI)
(Silenzio, poi canto del canone di Taizè: Ubi caritas et amor, Deus ibi est)
PARROCCHIE APERTE E ACCOGLIENTI
Dagli Atti degli Apostoli (5,14-16)
Andava aumentando il numero degli uomini e delle donne che credevano nel Signore fino al punto che portavano gli ammalati nelle piazze, ponendoli su lettucci e giacigli, perché, quando Pietro passava, anche solo la sua ombra coprisse qualcuno di loro. Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti immondi e tutti venivano guariti.
«La parrocchia è l’ultima localizzazione della Chiesa, è in un certo senso la Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie. La vocazione e missione della parrocchia è essere nel mondo “segno” e “strumento” della vocazione di tutti alla comunione; in una parola, essere la casa aperta a tutti e al servizio di tutti o, come amava dire il papa Giovanni XXIII, la fontana del villaggio alla quale tutti ricorrono per la loro sete». (Giovanni Paolo II, Christifideles laici)
«Lo Spirito Santo nella sua libertà non conosce confini, e non si lascia nemmeno limitare dalle appartenenze. Se la parrocchia è la casa di tutti nel quartiere, non un club esclusivo, mi raccomando: lasciate aperte porte e finestre, non vi limitate a prendere in considerazione solo chi frequenta o la pensa come voi. Permettete a tutti di entrare». (Papa Francesco alla Diocesi di Roma)
(Silenzio, poi canto del canone di Taizè: Dio non può che donare il suo Amor. Dio è tenerezza)
G: Lo Spirito Santo fa l’unità della Chiesa: unità nella fede, nella carità, nell’annuncio. San Basilio il Grande diceva: “Ipse harmonia est”, Lui stesso è l’armonia. Invochiamo dunque insieme il fuoco dello Spirito Santo perché le nostre parrocchie possano trasformarsi in vere “oikie di Pentecoste”, case-comunione di fede, di fraternità e di accoglienza.
Canto: Vieni, Santo Spirito di Dio (F. Buttazzo)
Vieni, santo Spirito di Dio, come vento soffia sulla Chiesa!
Vieni come fuoco, ardi in noi e con te saremo veri testimoni di Gesù.
Sei vento: spazza il cielo dalle nubi del timore;
Sei fuoco: sciogli il gelo e accendi il nostro ardore.
Spirito creatore, scendi su di noi!
Tu fonte di unità rinnova la tua Chiesa;
illumina le menti, dai pace al nostro mondo.
O Consolatore, scendi su di noi.
G: O Dio nostro Padre, fa’ che perseverando anche noi, come i primi cristiani, nell’ascolto della parola, nella frazione del pane e nella preghiera assidua, impariamo a condividere tutto con i nostri fratelli, a imitazione di Cristo tuo Figlio che, incarnandosi nel seno della Vergine Maria, ha assunto la nostra condizione umana per farsi tutto a tutti. Egli è Dio…
Canto finale: Gesù t’adoriamo (RnS)
Gesù t’adoriamo, ti proclamiam nostro Re!
Tu sei qui proprio in mezzo a noi
con lodi noi ti esaltiam!
Di lodi un trono ti prepariam (3 v)
e tu siedi Signore sei il Re!