Adorazione Eucaristica
ADORAZIONE EUCARISTICA PER IL MESE DI NOVEMBRE
Ravviviamo in noi il desiderio del Cielo
Con suggerimenti alle Intenzioni di Papa Francesco

G: Il mese di novembre è tradizionalmente legato alla preghiera per tutti i nostri cari defunti. Questo pensiero orante a loro rivolto può divenire occasione per risvegliare in noi il desiderio del Cielo, aprendoci sempre di più ad una vita pienamente evangelica.
Canto per l’esposizione: Alla dolce presenza tua Signor (RnS)
Alla dolce presenza tua Signor
il nome tuo santo adoriam (2 v).
Il tuo nome Gesù
il nome che pari non ha (2 v).
Primo momento: preghiamo per tutti i nostri fratelli defunti
Dal vangelo secondo Giovanni (6,37-40)
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Brano tratto da Sulla settimana santa, di J. Ratzinger,
Discese agli inferi: questa confessione del Sabato santo sta a significare che Cristo ha oltrepassato la porta della solitudine, che è disceso nel fondo irraggiungibile e inaccostabile della nostra condizione di solitudine. Questo sta a significare però che anche nella notte estrema nella quale non penetra alcuna parola, si dà una voce che ci chiama, una mano che ci prende e ci conduce. La solitudine insuperabile dell’uomo è stata superata dal momento che Egli si è trovato in essa. L’inferno è stato vinto dal momento in cui l’amore è penetrato in esso e la terra della solitudine è stata abitata da lui. Nella sua profondità l’uomo non vive di pane, ma nell’autenticità del suo essere egli vive per il fatto che è amato e può amare. A partire dal momento in cui nello spazio della morte si dà la presenza dell’amore, allora nella morte penetra la vita: «Ai tuoi fedeli, Signore, la vita non è tolta, ma trasformata» canta la chiesa nella liturgia funebre.
(Silenzio orante)
Preghiamo insieme (testo liberamente tratto dall’Akathisto per i defunti):
Supremo mediatore e pontefice, tu hai dato la vita per i peccati del mondo e ci hai concesso di essere figli di Dio, cittadini del regno nel giorno senza declino: dona perdono e gioia eterna a tutti i defunti. Per loro ti supplichiamo: Tu, giudice misericorde, consenti ai tuoi servi letizia in paradiso, sana le ferite che si portano nell’anima, avvolgi le loro colpe nel tuo manto di luce e di redenzione, siano tutt’uno con Te e con Il Padre. Tu che hai disposto la comunione d’amore tra defunti e viventi, ascolta il grido del loro cuore portato dalle nostre labbra. Tu che hai detto al ladrone pentito: “oggi sarai con me in Paradiso”, dona ai ostri defunti dolcezza alle fonti d’acqua viva. Asciuga ogni lacrima dai loro occhi, accoglili dove il sole di verità dà vita e non brucia. Amen.
Canto: Quando busserò
Quando busserò alla Tua Porta, avrò fatto tanta strada,
avrò piedi stanchi e nudi, avrò mani bianche e pure.
Avrò fatto tanta strada, avrò piedi stanchi e nudi,
avrò mani bianche e pure, o mio Signore!
Quando busserò alla Tua Porta, avrò frutti da portare,
avrò ceste di dolore, avrò grappoli d’amore.
Avrò frutti da portare, avrò ceste di dolore,
avrò grappoli d’amore, o mio Signore!
Quando busserò alla Tua Porta, avrò amato tanta gente
avrò amici da ritrovare e nemici per cui pregare.
Avrò amato tanta gente, avrò amici da ritrovare
e nemici per cui pregare, o mio Signore! O mio Signore!
Secondo momento: risvegliamo in noi il desiderio del Cielo
Dalla Sacra Scrittura
“Al Tuo Nome e al tuo ricordo si volge tutto il nostro desiderio. La mia anima anela a te di notte,
al mattino il mio spirito ti cerca” (Is 26, 8b-9a)
“Cercate le cose di lassù”. (Col 3,2)
Dalle Conferenze di San Tommaso d’Aquino
La vita eterna ancora nella perfetta soddisfazione del desiderio. Ivi infatti ogni beato avrà più di quanto ha desiderato e sperato. La ragione è che nessuno può in questa vita appagare pienamente i suoi desideri, né alcuna cosa creata è in grado di colmare le aspirazioni dell’uomo. Solo Dio può saziarlo, anzi andare molto al di là, fino all’infinito. Per questo le brame dell’uomo si appagano solo in Dio, secondo quanto dice Agostino: «Ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore è senza pace fino a quando non riposa in te».
I santi, nella patria, possederanno perfettamente Dio. Ne segue che giungeranno all’apice di ogni loro desiderio e che la loro gloria sarà superiore a quanto speravano. Per questo dice il Signore: «Prendi parte alla gioia del tuo padrone» (Mt 25,21); e Agostino aggiunge: «Tutta la gioia non entrerà nei beati, ma tutti i beati entreranno nella gioia. Mi sazierò quando apparirà la tua gloria»; ed anche: «Egli sazia di beni il tuo desiderio». Tutto quello che può procurare felicità, là è presente ed in sommo grado. Se si cercano godimenti, là ci sarà il massimo e più assoluto godimento, perché si tratta del bene supremo, cioè di Dio: «Dolcezza senza fine alla tua destra» (Sal 15,11). La vita eterna infine consiste nella gioconda fraternità di tutti i santi. Sarà una comunione di spiriti estremamente deliziosa, perché ognuno avrà tutti i beni di tutti gli altri beati. Ognuno amerà l’altro come se stesso e perciò godrà del bene altrui come proprio. Così il gaudio di uno solo sarà tanto maggiore quanto più grande sarà la gioia di tutti gli altri beati.
(Silenzio orante)
Canto: Gerusalemme (F. Lombardi)
Gerusalemme città del Signore verso di te torneranno i tuoi figli,
per abitar nella casa del Padre palpiterà di gioia il tuo cuore.
Potrai rialzarti e vestirti di luce poiché la luce viene a te.
Ti chiameranno città del Signore perché la gloria di Dio è su di te.
Gerusalemme che scendi dal cielo il tuo splendore è gemma preziosa.
Non hai bisogno di luce del sole poiché tua lampada è il Signore.
Non hai bisogno nemmeno di un tempio poiché il Signore è tempio per te.
Cammineranno alla tua luce ogni nazione ed ogni re.
Così la pace sarà tuo sovrano governatore sarà la giustizia.
Tu chiamerai le tue mura” salvezza” e le tue porte saranno “gloria”.
Non ci saranno più devastazioni né prepotenze entro di te.
Il tuo Signore sarà Luce eterna e tuo splendore sarà il tuo Re. (2 v)
Terzo momento: chiediamo al Signore di vivere in pienezza il nostro presente, perché, abitando nel “già”, ci apriamo alla gioia del “non ancora”
Dal Vangelo di Luca (6, 20-21)
Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete, perché riderete.
I padri hanno da sempre hanno visto nelle beatitudini vissute la “scala” che ci permette di salire dalla terra verso il cielo. Sant’Agostino dice: “Dio è tutto per te. Dio, se hai fame è pane, se hai sete è acqua per te, se sei nelle tenebre è luce per te” (Commento al Vangelo di Giovanni 13, 5). Ciò comincia sulla terra e raggiungerà la sua pienezza in Cielo.
(Silenzio orante)
Canto: Desidero (C. Salmè)
Quando penso al Tuo amore per me
Quando penso alla grazia mostrata
Quando penso al Tuo sangue per me
Io non riesco a trattenere il mio canto per Te.
Desidero adorarti
Desidero lodare Te
Desidero onorarti
Desidero piacere a Te.