[vc_row_inner css=”%7B%22default%22%3A%7B%22padding-bottom%22%3A%2220px%22%7D%7D”][vc_column_inner][us_btn label=”Scarica il pdf” link=”url:http%3A%2F%2Fwww.testadp.cloud%2Fwp-content%2Fuploads%2F2019%2F01%2F2019-02-adorazione.pdf||target:%20_blank|” style=”5″ align=”center” icon=”far|file-pdf” custom_width=”200px” css=”%7B%22default%22%3A%7B%22font-size%22%3A%2216px%22%7D%7D”][/vc_column_inner][/vc_row_inner]a cura delle Figlie della Chiesa (Santa Maria del Silenzio, Roma)
per l’adorazione eucaristica, febbraio
Canto: Ai piedi di Gesù
Signore sono qui ai tuoi piedi,
Signore voglio amare te.
Signore sono qui ai tuoi piedi,
Signore voglio amare te.
Accoglimi, perdonami,
la tua grazia invoco su di me.
Liberami, guariscimi
e in te risorto per sempre io vivrò!
Signore sono qui ai tuoi piedi,
Signore chiedo forza a te. (2v)
Signore sono qui ai tuoi piedi,
Signore dono il cuore a te. (2v)
Dal Vangelo di Matteo 21, 28-32
Poi Gesù disse loro: ‘Vorrei conoscere il vostro parere. C’era un uomo che aveva due figli. Chiamò il primo e gli disse: Figlio mio, oggi va’ a lavorare nella vigna. Ma quello rispose: ‘No, non ne ho voglia’; ma poi cambiò idea e ci andò. Chiamò anche il secondo figlio e gli disse la stessa cosa. Quello rispose: ‘Sì, padre’, ma poi non ci andò. Ora, ditemi il vostro parere: chi dei due ha fatto la volontà del padre?’. Risposero: ‘Il primo’. Allora Gesù disse: ‘Ebbene, vi assicuro che ladri e prostitute vi passano avanti ed entrano nel regno di Dio. Perché Giovanni il Battezzatore è venuto ad indicarvi la strada giusta, ma voi non gli avete creduto; i ladri e le prostitute, invece, gli hanno creduto. E anche dopo aver visto queste cose, voi non avete cambiato idea: avete continuato a non credergli’.
Silenzio
Anonimo, dall’Opera incompleta su Matteo, omelia 40
Voi che siete sacerdoti, dal momento che conoscete i comandamenti delle Scritture e occupate posizioni di comando in mezzo al popolo sareste dovuti essere i primi a credere in Cristo, come un vero modello per tutti gli altri. Ma non solo non siete riusciti a credere in lui, ma anche dopo aver visto che i pubblicani e le prostitute credevano in lui, non vi siete vergognati né pentiti. I pubblicani e le prostitute che nessuno si aspettava avrebbero creduto, in verità credettero, ma voi che apparivate essere i fedeli seguaci di tutti i comandamenti, restate ostinatamente nella vostra impudenza, rifiutando di pentirvi e di credere. (…) Dobbiamo credere che voi non credeste in Cristo poiché eravate più esenti di peccato di coloro che credettero in lui? Niente affatto: voi non credeste perchè eravate pù pieni di disprezzo verso Dio, più arroganti, più innamorati della vanagloria, più duri di cuore, privi dell’intenzione di guidare gli altri nella fede o di seguirli.
Canto: Io credo in Te Gesù
A Te, mio Dio
Affido me stesso
Con ciò che io sono
Per Te Signor
Il mondo mio è nelle Tue mani
E sono Tuo per sempre
Io credo in Te, Gesù
Appartengo a Te, Signor
È per Te che io vivrò
Per Te io canterò
Con tutto il cuor
Ti seguirò
Ovunque Tu andrai
Con lacrime e gioia
Ho fede in Te
Camminerò nelle Tue vie
Nelle promesse, per sempre
Io credo in Te, Gesù
Appartengo a Te, Signor
È per Te che io vivrò
Per Te io canterò
Io credo in Te, Gesù
Appartengo a Te, Signor
È per Te che io vivrò
Per Te io canterò
Con tutto il cuor
Intervento di Papa Francesco in occasione della Dichiarazione congiunta dei leaders di diverse confessioni contro la tratta di esseri umani, Vaticano 2018
Dichiariamo in nome di tutte e di ciascuna delle nostre fedi che la schiavitù moderna, in termini di traffico di esseri umani, di lavoro forzato, di prostituzione, di sfruttamento di organi, è un crimine contro l’umanità. Le sue vittime sono di ogni estrazione, ma il più delle volte si tratta di persone tra le più povere e vulnerabili dei nostri fratelli e sorelle.
Lo sfruttamento fisico, economico, sessuale e psicologico di uomini, donne e bambini incatena decine di milioni di persone alla disumanizzazione e alla umiliazione. Ogni essere umano, uomo, donna, bambino, ragazza è l’immagine di Dio, Dio è amore e libertà che si dona nelle relazioni interpersonali, e ogni essere umano è una persona libera destinata a esistere per il bene degli altri in uguaglianza e fraternità. La schiavitù moderna, è presente in grande scala in tutto il mondo, anche sotto forma di turismo e deve interpellare tutte le persone di fede e i loro leader, i governi, le imprese e tutti gli uomini e le donne di buona volontà.
Chiedo al Signore che ci conceda la grazia di convertirci noi stessi nel prossimo di ogni persona, senza eccezione, e di darle aiuto attivamente ogni volta che attraversa il nostro cammino, che si tratti di un vecchio abbandonato, di un lavoratore ingiustamente schiavizzato e disprezzato, di un profugo o un rifugiato catturato nelle trappole della malavita, di un ragazzo o una ragazza che cammina per le strade del mondo vittima del commercio sessuale, di un uomo o una donna prostituita e ingannata da persone senza timore di Dio, di un bambino o una bambina mutilati nei loro corpi, che chiamano le nostre coscienze riecheggiando la voce del Signore: ogni volta che lo fate a uno dei miei fratelli, lo avete fatto a me.
Preghiera insieme di Don Tonino Bello
Voglio ringraziarti, Signore per il dono della vita;
ho letto da qualche parte che gli uomini hanno un’ala soltanto:
possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare,
Signore, che tu abbia un’ala soltanto, l’altra la tieni nascosta,
forse per farmi capire che tu non vuoi volare senza di me;
per questo mi hai dato la vita:
perché io fossi tuo compagno di volo.
Insegnami, allora, a librarmi con Te,
Perché vivere non è trascinare la vita,
non è strapparla, non è rosicchiarla,
vivere è abbandonarsi come un gabbiano all’ebbrezza del vento.
Vivere è assaporare l’avventura della libertà.
Vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia
Di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te.
Ma non basta saper volare con Te, Signore.
Tu mi hai dato il compito
Di abbracciare anche il fratello e aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono, perciò, per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi.
Non farmi più passare indifferente vicino al fratello che è rimasto con l’ala ,
l’unica ala inesorabilmente impigliata
nella rete della miseria e della solitudine
e si è ormai persuaso di non essere più degno di volare con Te;
soprattutto per questo fratello sfortunato,
dammi, o Signore, un’ala di riserva.