[vc_row_inner css=”%7B%22default%22%3A%7B%22padding-bottom%22%3A%2220px%22%7D%7D”][vc_column_inner][us_btn link=”url:http%3A%2F%2Fwww.testadp.cloud%2Fwp-content%2Fuploads%2F2018%2F05%2FMessaggio-2018-5_imp.pdf||target:%20_blank|” align=”center” icon=”far|file-pdf” style=”5″ label=”Scarica il pdf” custom_width=”200px” css=”%7B%22default%22%3A%7B%22font-size%22%3A%2216px%22%7D%7D”][/vc_column_inner][/vc_row_inner]a cura delle Figlie della Chiesa (Santa Maria del Silenzio, Roma)
per l’adorazione eucaristica
Se vogliamo riscoprire in tutta la sua ricchezza il rapporto intimo che
lega Chiesa ed Eucaristia, non possiamo dimenticare Maria, Madre e
modello della Chiesa. Maria ci può guidare verso l’Eucaristia perché c’è
una relazione profonda tra lei e il Verbo fatto carne. Il rapporto di
Maria con l’Eucaristia si può delineare a partire dal suo atteggiamento
interiore. Maria è donna eucaristica con l’intera sua vita. La Chiesa, e
dunque ciascuno di noi, guardando a Maria come a proprio modello, è
chiamata ad imitarla anche nel suo rapporto con questo Mistero santissimo.
Dal vangelo secondo Luca 1, 39-45
In quei giorni, Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse
in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò
Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino
le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò
a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo
grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco,
appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha
esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto
nell’adempimento delle parole del Signore» .
Canto – Maria, tu che hai atteso
Maria, tu che hai atteso nel silenzio
la sua Parola per noi.
Aiutaci ad accogliere il Figlio tuo,
che ora vive in noi.
Maria, tu che sei stata così docile,
davanti al tuo Signor.
Maria, tu che hai portato dolcemente
l’immenso dono d’amor.
Maria, Madre,
umilmente tu hai sofferto
del suo ingiusto dolor.
Maria, tu che ora vivi nella gloria
assieme al tuo Signor.
Papa Benedetto XVI, Udienza generale del 15 febbraio 2006
Il primo movimento del cantico mariano (cf. Lc 1, 46-50) è una sorta di
voce solista che si leva verso il cielo per raggiungere il Signore.
Sentiamo proprio la voce della Madonna che parla così del suo Salvatore,
che ha fatto grandi cose nella sua anima e nel suo corpo. Si noti,
infatti, il risuonare costante della prima persona: “L’anima mia … il
mio spirito … mio salvatore … mi chiameranno beata … grandi cose
ha fatto in me …”. L’anima della preghiera è, quindi, la celebrazione
della grazia divina che ha fatto irruzione nel cuore e nell’esistenza di
Maria, rendendola la Madre del Signore. L’intima struttura del suo canto
orante è, allora, la lode, il ringraziamento, la gioia riconoscente. Ma
questa testimonianza personale non è solitaria e intimistica, puramente
individualistica, perché la Vergine Madre è consapevole di avere una
missione da compiere per l’umanità e la sua vicenda si inserisce
all’interno della storia della salvezza. E così può dire: “Di
generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che
lo temono” (v. 50). La Madonna con questa lode del Signore dà voce a
tutte le creature redente che nel suo “Fiat”, e così nella figura di
Gesù nato dalla Vergine, trovano la misericordia di Dio. È a questo
punto che si svolge il secondo movimento poetico e spirituale del
Magnificat (cf. vv. 51-55). Esso ha una tonalità più corale, quasi che
alla voce di Maria si associ quella dell’intera comunità dei fedeli che
celebrano le scelte sorprendenti di Dio. Nell’originale greco del
Vangelo di Luca abbiamo sette verbi all’aoristo, che indicano
altrettante azioni che il Signore compie in modo permanente nella
storia: “Ha spiegato la potenza… ha disperso i superbi … ha
rovesciato i potenti … ha innalzato gli umili … ha ricolmato di beni
gli affamati … ha rimandato i ricchi … ha soccorso Israele”. In
questo settenario di opere divine è evidente lo “stile” a cui il Signore
della storia ispira il suo comportamento: egli si schiera dalla parte
degli ultimi. Il suo è un progetto che è spesso nascosto sotto il
terreno opaco delle vicende umane, che vedono trionfare “i superbi, i
potenti e i ricchi”. Eppure la sua forza segreta è destinata alla fine a
svelarsi, per mostrare chi sono i veri prediletti di Dio: “Coloro che lo
temono”, fedeli alla sua parola; “gli umili, gli affamati, Israele suo
servo”, ossia la comunità del popolo di Dio che, come Maria, è
costituita da coloro che sono “poveri”, puri e semplici di cuore. È quel
“piccolo gregge” che è invitato a non temere perché al Padre è piaciuto
dare ad esso il suo regno (cf. Lc 12, 32). E così questo canto ci invita
ad associarci a questo piccolo gregge, ad essere realmente membri del
Popolo di Dio nella purezza e nella semplicità del cuore, nell’amore di
Dio. Raccogliamo, allora, l’invito che nel suo commento al testo del
Magnificat ci rivolge sant’Ambrogio; il grande Dottore della Chiesa
dice: “Sia in ciascuno l’anima di Maria a magnificare il Signore, sia in
ciascuno lo spirito di Maria a esultare in Dio; se, secondo la carne,
una sola è la madre di Cristo, secondo la fede tutte le anime generano
Cristo; ognuna infatti accoglie in sé il Verbo di Dio … L’anima di
Maria magnifica il Signore, e il suo spirito esulta in Dio, perché,
consacrata con l’anima e con lo spirito al Padre e al Figlio, essa adora
con devoto affetto un solo Dio, dal quale tutto proviene, e un solo
Signore, in virtù del quale esistono tutte le cose”.
Silenzio
Canto: La mia anima canta
La mia anima canta
la grandezza de Signore,
il mio spirito esulta in Dio
mio Salvatore
Nella mia povertà
l’Infinito mi ha guardata
in eterno ogni creatura
mi chiamerà beata.
La mia gioia è nel Signore che ha compiuto grandi cose in me.
La mia lode al Dio fedele
che ha soccorso il suo popolo
e non ha dimenticato
le sue promesse d’amore.
Ha disperso i superbi nei pensieri
inconfessabili,
ha deposto i potenti,
ha risollevato gli umili,
ha saziato gli affamati
e aperto ai ricchi le mani
Preghiera di Don Tonino Bello
Santa Maria, donna del pane, chissà quante volte all’interno della casa
di Nazaret hai sperimentato pure tu la povertà della mensa, che avresti
voluto meno indegna del Figlio di Dio. E, come tutte le madri della
terra preoccupate di preservare dagli stenti l’adolescenza delle proprie
creature, ti sei adattata alle fatiche più pesanti perché a Gesù non
mancasse, sulla tavola, una scodella di legumi e, nelle sacche della sua
tunica, un pugno di fichi. Santa Maria, donna del pane, da chi se non da
te, nei giorni dell’abbondanza con gratitudine, e nelle lunghe sere
delle ristrettezze con fiducia, accanto al focolare che crepitava senza
schiuma di pentole, Gesù può aver appreso quella frase del Deuteronomio,
con cui il tentatore sarebbe stato affrontato nel deserto: «Non di solo
pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio»?
Ripeticela, quella frase, perché la dimentichiamo facilmente. Facci
capire che il pane non è tutto. Che i conti in banca non bastano a
renderci contenti. Che la tavola piena di vivande non sazia, se il cuore
è vuoto di verità. Che se manca la pace dell’anima, anche i cibi più
raffinati son privi di sapori. Perciò, quando ci vedi brancolare
insoddisfatti attorno alle nostre dispense stracolme di beni, muoviti a
compassione di noi, placa il nostro bisogno di felicità, e torna a
deporre nella mangiatoia, come quella notte facesti a Betlemme, il pane
vivo disceso dal cielo. Perché solo chi mangia di quel pane non avrà più
fame in eterno.
Canone di Taizé
Adoramus te Domine
Preghiera di santa Teresa di Calcutta
Maria, madre di Gesù,
dammi il tuo cuore,
così bello, così puro,
così immacolato,
così pieno d’amore e umiltà:
rendimi capace di ricevere Gesù
nel Pane della Vita,
amarlo come lo amasti
e servirlo sotto le povere spoglie
del più povero tra i poveri. Amen.
Padre nostro
Tantum Ergo
benedizione eucaristica
acclamazioni
Dio sia benedetto.
Benedetto il suo Santo Nome.
Benedetto Gesù Cristo,
vero Dio e vero Uomo.
Benedetto il Nome di Gesù.
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo
Sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio,
Maria Santissima.
Benedetta la sua santa
e Immacolata Concezione.
Benedetta la sua gloriosa Assunzione.
Benedetto il Nome di Maria,
Vergine e Madre.
Benedetto San Giuseppe,
suo castissimo Sposo.
Benedetto Dio nei suoi Angeli
e nei suoi Santi.