Uniti in Cristo

[us_btn label=”Scarica il pdf “uniti in Cristo” link=”url:http%3A%2F%2Fwww.testadp.cloud%2F2019-08-adorazione-eucaristica%2F||target:%20_blank|” style=”5″ align=”center” custom_width=”200px” css=”%7B%22default%22%3A%7B%22font-size%22%3A%2216px%22%7D%7D”][us_separator size=”small”]a cura delle Figlie della Chiesa (Santa Maria del Silenzio, Roma)

per l’adorazione eucaristica, agosto


Il Signore Gesù bussa alla porta di ogni famiglia; vuole entrare, stare insieme, accarezzare i piccoli, consolare i grandi. Vuole entrare nella famiglia annunciando e portando il dono della pace e far sperimentare il suo amore nell’amore coniugale. Il Signore si è degnato di sanare, perfezionare ed elevare questo amore con uno speciale dono di grazie e carità. Un tale amore, unendo assieme valori umani e divini, conduce gli sposi al libero e mutuo dono di se stessi, che si esprime mediante sentimenti e gesti di tenerezza e pervade tutta quanta la vita dei coniugi. (GS, 49) Preghiamo in questa adorazione, perché le famiglie, grazie a una vita di preghiera e d’amore, divengano sempre più “laboratori di umanizzazione”.

Canto: Pane di Vita nuova

Pane di vita nuova
vero cibo dato agli uomini,
nutrimento che sostiene il mondo,
dono splendido di grazia.

Tu sei sublime frutto
di quell’albero di vita
che Adamo non potè toccare:
ora è in Cristo a noi donato.

Pane della vita,
sangue di salvezza,
vero corpo, vera bevanda
cibo di grazia per il mondo.

Atti degli Apostoli 18,24-26

A Efeso in quei giorni arrivò un Ebreo, un certo Apollo, nato ad Alessandria d’Egitto. Parlava molto bene ed era esperto nella Bibbia. Apollo era già stato istruito nella dottrina del Signore; predicava con entusiasmo e insegnava con esattezza quello che riguardava Gesù; egli però conosceva soltanto il battesimo di Giovanni il Battezzatore. Con grande coraggio Apollo cominciò a predicare nella sinagoga. Priscilla e Aquila lo sentirono parlare: allora lo presero con loro e lo istruirono più accuratamente nella fede cristiana.

Canto: Ubi caritas et amor, ubi caritas, Deus ibi est

Dalle Lettere di Charles de Foucauld

Bisogna fare anche oggi come quei due di allora, bisogna imparare da Priscilla e Aquila. Che cosa dobbiamo imparare? Certamente il loro coraggio e il loro impegno, come coppia di sposi sempre insieme anche nel far conoscere il Vangelo. Non erano apostoli, o discepoli degli apostoli, in altre parole non avevano una patente ufficiale per annunciare il Vangelo. Erano una coppia di sposi, quindi laici, del popolo non del clero, ma interpretarono bene il loro essere sposi cristiani facendo conoscere la figura di Cristo ad altre persone, tutto con sollecitudine e impegno. Non si chiusero nel loro privato familiare e professionale (erano fabbricatori di tende e tendoni civili), preoccupati e concentrati solamente sul ‘business’ della loro piccola ma fiorente azienda familiare. Hanno preso sul serio anche il loro essere cristiani, e questo insieme come marito e moglie. Erano una coppia conosciuta da molte comunità cristiane del tempo di san Paolo, per questo il grande apostolo scrisse che “tutte le comunità dei credenti a loro devono essere grate” (Rm 16,4).

Silenzio

Canto: O Criste, Domine Jesu, o Criste, Domine Jesu

Interiorizzazione

Esortazione Apostolica Postsinodale Amoris Laetitia di Papa Francesco (nn.316-317)

Una comunione familiare vissuta bene è un vero cammino di santificazione nella vita ordinaria e di crescita mistica, un mezzo per l’unione intima con Dio. Infatti i bisogni fraterni e comunitari della vita familiare sono un’occasione per aprire sempre più il cuore, e questo rende possibile un incontro con il Signore sempre più pieno. (…) Dato che «la persona umana ha una nativa e strutturale dimensione sociale» e «la prima e originaria espressione della dimensione sociale della persona è la coppia e la famiglia», la spiritualità si incarna nella comunione familiare. Per- tanto, coloro che hanno desideri spirituali profondi non devono sentire che la famiglia li allontana dalla crescita nella vita dello Spirito, ma che è un percorso che il Signore utilizza per portarli ai vertici dell’unione mistica. Se la famiglia riesce a concentrarsi in Cristo, Egli unifica e illumina tutta la vita familiare. I dolori e i problemi si sperimentano in comunione con la Croce del Signore, e l’abbraccio con Lui permette di sopportare i momenti peggiori. Nei giorni amari della famiglia c’è una unione con Gesù abbandonato che può evitare una rottura. D’altra parte, i momenti di gioia, il riposo o la festa, e anche la sessualità, si sperimentano come una partecipazione alla vita piena della sua Risurrezione. I coniugi danno forma con vari gesti quotidiani a questo «spazio teologale in cui si può sperimentare la presenza mistica del Signore risorto».

Canto: Io ti seguirò

Mostrami la via per seguire Te,
apri i miei occhi, Gesù.
Donami la forza per camminare
sulla via che hai tracciato per me.

La tua croce, o Dio, amerò
e con Te nel mondo la porterò.
O Signore, mia vera libertà,
se con me sarai io ti seguirò.

Mostrami la via per raggiungere Te,
venga il tuo Spirito in me.
Donami la grazia per rimanere
sulla via che mi porta a te.

La tua croce, o Dio, amerò … Ti seguirò … (2)

Preghiera

O Santa Famiglia di Nazareth, Gesù, Maria e Giuseppe, la nostra famiglia si consacra a Te per tutta la vita e l’eternità. Fa che la nostra casa e il nostro cuore siano un cenacolo di preghiera, di pace, di grazia e comunione. Amen

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