L’Ora di Adorazione, Giugno

G: Vogliamo pregare, secondo le intenzioni dei nostri Vescovi, affinché l’assistenza sanitaria sia segno di promozione della dignità umana e il sistema sanitario pubblico sia qualificato ed efficiente, rispettoso e attento alle esigenze anche dei più poveri.

Canto d’esposizione: Davanti al Re
Davanti al Re, ci inchiniamo insieme per adorarlo con tutto il cuor.
Verso di Lui eleviamo insieme canti di gloria al nostro Re dei Re.

Aiutaci, Signore, a farci prossimi

“Perché io ero malato e mi avete visitato…ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. (Mt 25, 36.40)

Un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. (Lc 10,33-34)

Prossimità. Vedere nel paziente un altro me stesso spezza le catene dell’egoismo, fa cadere il piedistallo sul quale a volte siamo tentati di salire e spinge a riconoscerci fratelli, a prescindere dalla lingua, dalla provenienza geografica, dallo status sociale o dalla condizione di salute. Se nelle persone che incontriamo nelle corsie degli ospedali, nelle case di cura, negli ambulatori riusciamo a scorgere prima di tutto dei fratelli e delle sorelle, cambia tutto: la “presa in carico” smette di essere una questione burocratica e diventa incontro, accompagnamento, condivisione. Il nostro Dio è il Dio della prossimità. Lui stesso si è presentato così: nel Deuteronomio disse: “Quale popolo ha i suoi dei così vicini come tu con me?”. La prossimità, la vicinanza. Il nostro Dio, che è il Dio della prossimità, ha scelto di assumere la nostra carne, non è un Dio distante, irraggiungibile. Cammina con noi, sulle strade dissestate di questo mondo, come ha fatto con i discepoli di Emmaus (cfr Lc 24,13-32), che si mette in ascolto dello smarrimento, delle angosce, del grido di dolore di ciascuno. A noi chiede di fare lo stesso.
(Discorso del Santo Padre Francesco ai membri della Confederazione Federsanità 4 Giugno 2022)

G: Chiediamo il dono di un cuore che sa sentire compassione e farsi prossimo: Rit.(ripetuto più volte): Donaci Signore un cuore nuovo: poni in noi, Signor, uno spirito nuovo.

Aiutaci, Signore, a saper aver cura di tutta la persona

La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. (Mc 1,30-31)

Un giorno, in un certo villaggio che Gesù stava visitando c’era un uomo lebbroso da molti anni. Quando il poveretto vide Gesù, si gettò ai suoi piedi, supplicandolo perché lo guarisse. «Signore», disse, «se soltanto lo vuoi, tu puoi guarirmi del tutto!» Gesù lo toccò, dicendo: «Certo che lo voglio. Sii guarito!» E la lebbra sparì. (Lc 5, 12-13)

Curare un malato significa considerare non solo una certa sua patologia, ma la sua condizione psicologica, sociale, culturale e spirituale: il tutto. Quando Gesù guarisce qualcuno, oltre ad estirpare dal suo corpo il male fisico, gli restituisce la dignità, reintroducendolo nella società, dandogli una nuova vita. Naturalmente questo lo può fare solo Lui, ma l’atteggiamento, l’approccio alla persona è modello per noi.
(Discorso del Santo Padre Francesco ai membri della Confederazione Federsanità 4 Giugno 2022)

Canto Rns: Guariscimi Gesù
Hai portato il mio peccato sulla croce, hai donato la tua vita per amore
Le tue mani inchiodate sono il segno del tuo perdono
Per la tua misericordia, ti prego

Guariscimi Gesù, guariscimi Signore con il potere delle tue piaghe
Guariscimi Gesù con la potenza del tuo nome
Nulla è impossibile al tuo amore. Nulla è impossibile a te, Gesù

Hai versato il tuo sangue sulla croce, come agnello immolato senza colpa
Dal tuo cuore trafitto scorre l’acqua della salvezza
Per la tua infinita grazia ti prego

Aiutaci, Signore, a curare nella gratuità

Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date (Mt 10, 8)

Anche in campo sanitario è frequente la tentazione di far prevalere vantaggi economici o politici di qualche gruppo a discapito della maggior parte della popolazione. Occorre invece lavorare perché tutti abbiano accesso alle cure, perché il sistema sanitario sia sostenuto e promosso, e perché continui ad essere gratuito. Tagliare le risorse per la sanità è un oltraggio all’umanità.
(Discorso del Santo Padre Francesco ai membri della Confederazione Federsanità 4 Giugno 2022)

Investire risorse nella cura e nell’assistenza delle persone malate è una priorità legata al principio che la salute è un bene comune primario. Una società è tanto più umana quanto più sa prendersi cura dei suoi membri fragili e sofferenti, e sa farlo con efficienza animata da amore fraterno. Tendiamo a questa meta e facciamo in modo che nessuno resti da solo, che nessuno si senta escluso e abbandonato.
(Messaggio del Santo Padre Francesco per la XXIX Giornata Mondiale del Malato)

G: Preghiamo insieme:
Benedici le mani, le menti e i cuori degli operatori sanitari, perché siano presenze umane e umanizzanti e strumenti della Tua guarigione.
Benedici quanti si adoperano per accompagnare i malati, e ogni giorno affrontano la malattia e la sofferenza. Fa’ che si accostino con umiltà al mistero del dolore e sappiano essere segni della Tua compassione.

Canto finale: Inno all’amore (F. Baggio)
Posso parlare le lingue del mondo, ma senza l’amor nulla vale.
Posso conoscere tutti i misteri, ma senza l’amor nulla vale.
Posso donare le mie ricchezze, ma senza l’amor nulla vale.
Posso bruciare anche il mio corpo, ma senza l’amor nulla vale.
L’amore è benigno e paziente, l’amore non è invidioso.
L’amore è umile e buono, non cerca il proprio interesse.
L’amore non si adira mai, non tiene conto del male;
non si compiace dell’ingiustizia, ma cerca la Verità.
L’amore, poi, copre ogni cosa; sempre dimostra fiducia.
L’amore spera oltre la Morte, con calma tutto sopporta.
Scompariranno le Profezie assieme a tutta la Scienza,
però l’Amore non avrà fine e la più grande Virtù è l’AMORE.

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